Nemo propheta in patria?

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01/05/12. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Mi pongo come al solito una questione che come al solito rimarrà inascoltata voce nel deserto, del resto “nemo propheta in patria”. 

La domanda da un milione di dollari è: chi ripristinerà il brandello della vecchia strada che prima della costruzione della “variante Carìa” serviva le contrade, Judeu, Saracinò, Baruni e Riaci e permetteva agli abitanti di Fontamara (rectius Carìa) di trarre profitto dai loro terreni??

Vuoi vedere che alla fine, l’Amministrazione comunale di Fontamara (rectius Drapia), come gesto di cavalleria provvederà con propri fondi di bilancio al ripristino della viabilità rurale o peggio ancora: contrarrà un mutuo pur di non “rompere” o “incrinare” i “rapporti” con la Provincia.

Mi auguro vivamente che questo non abbia ad accadere.

Mi auguro, come cittadino ed interlocutore politico di questa amministrazione comunale, da me sostenuta con tante aspettative di vera svolta e cambiamento radicale, che questa problematica il “nostro” Sindaco l’abbia di già in agenda e la sosterrà, ove necessario, con la dovuta fermezza, chiedendo, a chi di dovere, il ripristino dello “status quo ante” della viabilità rurale devastata dai bolidi del movimento terra.

Penso e scrivo queste cose, poichè, peraltro, è ciò che quotidianamente ascolto dagli abitanti della mia amata Fontamara (rectius Carìa) e ritengo attraverso la stampa di potere, come è mio costume, dare un fattivo contributo al miglioramento sociale della comunità in cui vivo.

Essendo, peraltro, abituato al principio per il quale: salutare e facoltativo ma rispondere è OBBLIGATORIO, specie se si ricoprono certi incarichi di rappresentatività politica (laddove rappresentatività significa: essere recettivi alle problematiche ed alle esigenze della collettività ed operare per la loro soluzione), gradirei conosce quali sono gli intendimenti o gli accordi raggiunti, in ordine all’esposta problematica, dalla nostra amministrazione comunale intesa nella sua completezza – minoranza inclusa.

Lo pretendo come cittadino consapevole del fatto che l’alta ed elegantissima diplomazia politica della non rottura con la Provincia e dei carezzevoli ma a volte rivoltanti rapporti, in Calabria non paga.

Pietro Naso – Circolo Rifondazione Comunista di Drapia

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